L’effetto chimico della corrente elettrica

 

Oltre ai conduttori solidi, esistono anche dei conduttori liquidi rappresentati da soluzioni formate da acqua e da acidi, basi o sali. Queste sostanze, dette elettroliti, disciolte in acqua hanno la proprietà di dissociarsi in ioni positivi e ioni negativi: ad esempio, il sale da cucina (cloruro di sodio, NaCl ) in acqua si dissocia formando ioni sodio (Na+ ) con un difetto di elettroni, e ioni cloro ( Cl- ) con un eccesso di elettroni.

Gli elettroliti disciolti in acqua consentono il passaggio di corrente elettrica; la corrente elettrica a sua volta fa avvenire il fenomeno chimico dell’elettrolisi, cioè la “separazione per mezzo dell’elettricità” dell’elettrolita nei suoi elementi di partenza (nel nostro caso, sodio e cloro, ben diversi dal sale da cucina ): per questo motivo si parla di effetto chimico della corrente elettrica.

Ecco come avviene l’elettrolisi:

uno ione Cl- va all’anodo, positivo, gli cede il suo elettrone e si trasforma in cloro gassoso (Cl) che sfugge sotto forma di bollicine; uno ione sodio (Na+)  viene attratto dal catodo, negativo, acquista un elettrone e si trasforma in sodio metallico (Na ).
 
L’elettrone ceduto dal cloro, viaggiando nel circuito esterno (corrente), arriva al catodo dove viene acquistato da un altro ione sodio ( Na+ ): come si vede, sono gli ioni che permettono il passaggio della corrente.

 

L’effetto termico della corrente elettrica (effetto Joule)

 

Sappiamo che la corrente è un flusso di elettroni. Questi, muovendosi, provocano attrito, urtano le molecole del conduttore e le fanno vibrare: l’agitazione delle molecole si manifesta come calore.
 

  

Il riscaldamento prodotto è direttamente proporzionale alla resistenza del conduttore ed aumenta all’aumentare dell’intensità di corrente. Molti elettrodomestici utilizzano l’effetto Joule per produrre calore: essi hanno al loro interno dei conduttori a grandissima resistenza, chiamati appunto resistenze elettriche, che trasformano l’energia elettrica in energia termica.

L’effetto fisiologico della corrente elettrica

 

Quando si parla di effetto fisiologico della corrente elettrica ci si riferisce a ciò che succede al nostro organismo quando rimane folgorato, cioè quando “prende la scossa”.
Il corpo umano è in grado di condurre la corrente elettrica perché ha al suo interno delle soluzioni saline; i nostri muscoli, inoltre, funzionano grazie a degli impulsi elettrici che arrivano dal cervello attraverso i nervi.
Accade spesso di sentir parlare di persone morte perché folgorate dalla corrente elettrica: ciò significa che il loro corpo è stato attraversato da corrente con intensità e voltaggio elevati tali da provocare la paralisi dei muscoli respiratori e l’arresto cardiaco.
La folgorazione, anche se non è mortale, produce ugualmente gravi danni al sistema nervoso, agli apparati visivo e uditivo, bruciature alla pelle e ai muscoli (il corpo opponendo resistenza al passaggio della corrente si scalda).
Chi subisce una folgorazione, anche se cosciente, spesso non riesce a staccarsi dal conduttore perché rimane paralizzato; se ha fra le mani un conduttore, non lo molla perché la sua muscolatura si contrae automaticamente, indipendentemente dalla volontà.
Tutte queste considerazioni ci ricordano che la corrente elettrica, così utile e importante per la nostra vita quotidiana, deve essere usata con intelligenza prendendo quelle precauzioni necessarie a salvaguardare la nostra sicurezza e quella degli altri. 

PER L'EFFETTO MAGNETICO DELLA CORRENTE,  SI RIMANDA AL FILE RIGUARDANTE IL MAGNETISMO

 

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Per non prendere la scossa”: regole per l’uso sicuro dell’energia elettrica

-Non usare mai apparecchi elettrici che non siano in perfette condizioni di funzionamento.
-Controllare che l’impianto di casa sia dotato di messa a terra e di salvavita.
Il filo di messa a terra collega l’involucro di un utilizzatore (esempio lavatrice) con il terreno: nel caso in cui, accidentalmente, l’involucro sia sotto tensione, la corrente si scaricherà a terra e non passerà attraverso la persona che lo tocca inavvertitamente.
Il salvavita è un apparecchio che, nel caso si verifichi una scossa, blocca immediatamente l’erogazione di corrente.
-Staccare l’interruttore generale prima di eseguire qualsiasi intervento sugli apparecchi elettrici.

     

-Se ci sono bambini piccoli, tappare i buchini delle prese con dei copriprese, per evitare che essi vi infilino qualche piccolo oggetto.

                

-Non toccare mai gli interruttori o i vari apparecchi elettrici con le mani bagnate o a piedi nudi umidi.
-Per aiutare una persona che è rimasta “attaccata” alla corrente, perché i suoi muscoli sono paralizzati, staccare, se possibile, l’interruttore generale;
se ciò non fosse possibile, bisogna munirsi di un bastone di materiale isolante ben asciutto e, con un colpo deciso,  allontanare dalla vittima il filo o l’apparecchio elettrico sotto tensione; chiamare soccorso e, in attesa dell’ambulanza, se la persona non respira, praticare la respirazione bocca a bocca anche per un’ora.

-Evitare di utilizzare e toccare fili elettrici il cui rivestimento isolante sia logoro.

       

 

-Non improvvisarsi “tecnici” , se non si è competenti: una riparazione eseguita male può essere fonte di gravi pericoli.

-Non tirare mai il cavo per estrarre la spina dalla presa.
-Non fare mai esperimenti con la corrente a 220 volt.
-Non usare apparecchi elettrici vicino all’acqua. Non si deve mai appoggiare sul bordo di una vasca da bagno un asciugacapelli o una radio con la spina inserita; se l’apparecchio cade in acqua il pericolo è sicuramente mortale.
-Staccare sempre la spina quando si devono pulire o riparare apparecchi elettrici.

- Non fare mai esperimenti con la corrente a 220 volt.
- Prima di fare un foro sulla parete, assicurarsi che in quel punto, all’interno del muro non passino i conduttori dell’impianto elettrico (esistono in commercio apparecchi di piccole dimensioni che, avvicinati al muro, segnalano la presenza di metalli in genere).